Foto ritratto: 10 consigli utili (parte 2)

Foto ritratto bambino – ritratto di Jiri Hodan

In questo post leggerete altri consigli per migliorare le vostre fotografie di ritratto. Ovviamente non basta qualche articolo di un blog per raggiungere livelli professionistici: per quello è necessario frequentare un corso di fotografia, cercando il più possibile di carpire dal vivo i segreti dei maestri dello scatto.

Adesso però ecco gli altri suggerimenti per i vostri fotoritratti.

4. • Quanti scatti?
Non è facile cogliere perfettamente i lineamenti di una persona: sono tanti i fattori disturbanti che possono intervenire durante una sessione, perciò capita spesso di chiedersi quale sia il numero giusto di scatti da fare. La risposta classica vuole che sia 40. Premendo più di una volta il pulsante di scatto è così possibile avere molta più scelta, eliminando gli inconvenienti costituiti da occhi rossi, smorfie, espressioni magari un po’ ridicole.

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Foto ritratto: 10 consigli utili (parte I)

CIRCA 1953: Actress Marilyn Monroe poses for a portrait in circa 1953. (Photo by Michael Ochs Archives/Getty Images)

1953: Marilyn Monroe – ritratto. (Photo by Michael Ochs Archives/Getty Images)


La fotografia di ritratto
è un genere molto amato: niente come il volto di una persona è in grado di esprimere quelli che sono i moti interiori, aprendo una porta ai misteri dell’anima. Parte fondamentale per un buon Corso di fotografia base.

Il fotoritratto è un genere che ha attraversato gli anni senza mai passare di moda, e riuscendo sempre a innovarsi, in linea con i progressi tecnologici della materia. I più grandi fotografi si sono cimentati con i ritratti, regalando dei veri e propri capolavori che sono rimasti nel tempo come opere d’arte capaci di comunicare sempre qualcosa di importante.

Steve McCurry – National Geographic -foto ritratto

Basti solo pensare alla ragazza pakistana fotografata da Steve McCurry nel 1984 per National Geographic: i suoi profondi occhi azzurri riescono a toccare le corde più profonde dell’anima.

Con questo excursus di consigli non vi promettiamo di farvi arrivare a quei livelli, ma di aiutarvi a produrre scatti di qualità, avvicinandosi a un rapporto consapevole con la macchina fotografica.

1. Attenzione allo sfondo!

Nella fotografia ritrattistica è importante che lo sfondo non tolga l’attenzione dal soggetto principale, ossia la persona. Quindi, spazio alla creatività, ma con la cura di mantenere sempre la concentrazione sul centro “psicologico” dello scatto.

2. L’illuminazione

Quando si parla di fotoritratto, la forma di illuminazione che è sicuramente più d’aiuto a chi scatta è la luce naturale. In mancanza di questa, il fotografo può utilizzare la luce continua o il flash.

Nel primo caso, assume una grande importanza l’effetto calore prodotto dalle lampade in studio, che però, in particolari condizioni climatiche, può rivelarsi anche uno svantaggio.

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Tecnica fotografica: il tempo di esposizione

tempi-di-esposizione-fotografia

Oggi voglio parlarvi di un altro punto fondamentale nella fotografia e nella tecnica fotografica. Qualche giorno fa vi ho descritto il triangolo dell’esposizione che vi consiglio di leggere prima di questo, dove vi davo la panoramica dei tre parametri base che determinano la situazione tipo per un’ottima foto, tra cui il tempo di esposizione.

 

Vi dicevo che il tempo di esposizione o tempo di posa, indica l’ampiezza dell’intervallo di tempo durante il quale il diaframma rimane aperto. Più ampio è l’intervallo di tempo, maggiore è la quantità di luce che entra nell’obiettivo. Oggi invece vedremo di analizzare più a fondo i tempi di esposizione e come influiscono nelle nostre foto.

Il tempo di posa quindi è l’elemento essenziale per controllare l’esposizione cioè la quantità di luce che colpirà il sensore, e soprattutto per essere in grado di riprendere oggetti in movimento.

In tutte le macchine fotografiche reflex digitali è presente una ghiera sull’obiettivo, dotata di numeri, che permette di impostare il tempo di esposizione, i valori dei tempi di esposizione si misurano in frazioni di secondo, per esempio:
1/60 – un sessantesimo di secondo”, mentre 250 si legge 1/250 – un duecentocinquantesimo di secondo”.

Harold Edgerton in uno scatto molto famoso della Mela trafitta

Per scattare alcune foto sportive o dove abbiamo azioni particolarmente veloci, bisogna arrivare fino al millesimo di secondo e anche oltre; invece per le foto notturne o molto buie si può rendere necessaria anche una di posa di diversi secondi.

 

La progressione dei tempi di esposizione presente sulla maggior parte delle fotocamere Reflex o in in quelle a controllo manuale è la seguente: 1/4000, 1/2000, 1/1000, 1/500, 1/250, 1/125, 1/60, 1/30, 1/15, 1/8, 1/4, 1/2, 1 secondo, 2, 4 e 8 secondi.

 

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Fotocamere digitali compatte quale scegliere 3

Compatte a ottiche intercambiabili

Compatte a ottiche intercambiabili

Tra le fotocamere digitali compatte questa settimana ho selezionato quelle a ottica intercambiabile, note anche come fotocamere IBRIDE o Micro quattro terzi. Sono attualmente la novità del mercato. Mettono a disposizione quasi tutto ciò che offre una reflex in un sistema più gestibile e compatto.

A differenza di una macchina fotografica Reflex, non hano il tradizionale specchio, e come una compatta di fascia alta o superzoom, utilizzano un mirino elettronico anche se in molti casi è un optional, e la modalità Live View sullo schermo LCD.

Non essendoci specchi  e mirino il corpo macchina è più piccolo e compatto. grazie alle ottiche intercambiabili è possibile dotarsi di un utile e molto pratico kit fotogragrafico vero e proprio con obiettivi che vanno dal tele al grandangolo alla possibilità di fotografare in 3D.

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L’importanza della luce: il triangolo dell’esposizione

Triangolo-Luce esposizione

Quando ci avviciniamo per la prima volta alla fotografia digitale, una delle prime cose è capire cosa succede quando premiamo il pulsante di scatto sulla nostra macchina fotografica.

La luce che arriva attraversa l’obiettivo e colpisce il sensore fissandosi in un’immagine , l’immagine che poi vedremo nella nostra foto finale.
Quindi non facciamo altro che catturare la luce che proviene dal nostro soggetto. L’esposizione non è altro che questo, la quantità di luce che colpisce il sensore.

Quando una quantità eccessiva di luce raggiunge il sensore, in quel caso si parla di  foto sovraesposta quindi,  alcuni dettagli vengono persi, le classiche foto sbiadite. Una foto è sottoesposta invece, al contrario, quando alcuni dettagli vengono persi poiché la luce che colpisce il sensore è troppo poca, le classiche foto scure, tipo quelle al chiuso dove abbiamo poca luce. I parametri che regolano l’esposizione sono tre:

  • Diaframma, che regola l’apertura e la dimensione dell’apertura del diaframma, che si trova all’interno dell’obiettivo, nel momento in cui si scatta la foto. Questa maggiore è l’apertura, maggiore è la quantità di luce che entra
  • Poi abbiamo il tempo. O tempo di esposizione indica la durata di tempo che il diaframma rimane aperto (più lungo intervallo di tempo, maggiore è la quantità di luce che entra);
  • ISO che indica la sensibilità alla luce del sensore.

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Il corretto uso della luce nella fotografia digitale

La fotografia digitale può esprimere le sue massime potenzialità con la giusta fotocamera, e un adeguato lavoro sul colore e sull’illuminazione.

Anche avendo tra le mani l’ultimo modello di fotocamera digitale, per ottenere degli scatti d’impatto è necessario essere in possesso di alcune conoscenze tecniche, e di padroneggiare dei semplici accorgimenti per ottimizzare la luce.

La fotografia digitale non è un insieme di novità tecnologiche, bensì un connubio tra innovazione, estro artistico e precisione.

Le tecnologie dietro al funzionamento di una fotocamera necessitano degli altri due fattori per far sì che i prodotti siano di qualità.

Capita spesso di vedere foto dove l’illuminazione è stata gestita in maniera sbagliata: in questi casi Photoshop e gli altri software di fotoritocco hanno poco effetto nella “riparazione” dei danni provocati dall’imperizia di chi ha scattato.

Il segreto per realizzare una grande foto, è la riuscita al primo scatto. Il momento più importante è la scelta dell’inquadratura, gesto in cui si focalizzano molte delle abilità del fotografo.

Ecco alcuni momenti in cui gli appassionati di fotografia possono godere della miglior luce naturale:

foto al tramonto

• Dopo l’alba e prima del tramonto
In questi momenti è possibile scattare foto molto suggestive, aiutati da una gamma cromatica che, grazie ai colori del sole, è in grado di conferire vivacità all’intero ambiente scelto come soggetto per lo scatto.

Le foto scattate in questi momenti sono anche modificabili al computer, grazie all’ampia gamma cromatica disponibile nello scatto di partenza.
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Corso di fotografia: le giuste angolazioni nel nudo

nudo-fotgrafico

E’ inevitabile pensare alla fotografia come arte visiva. Dopo molti corsi di fotohtafia, molti credono che ciò che possa ostacolare una persona ad ottenere gli effetti desiderati, dagli scatti fotografici, sia l’immaginazione e la percezione.

Tuttavia, non esiste una sorta di “corte suprema” che possa giudicare o criticare le foto. L’essenza stessa della fotografia, è quella di soddisfare i propri criteri,valori e gusti e lo stesso principio vale per il nudo fotografico.

La nudità era una forma d’arte già esistente al tempo dei Greci. Sculture e dipinti realizzati in onori di alcuni dei,ne sono la prova.

Non tutti avranno lo stesso talento degli scultori dell’antica Grecia, ma anche oggi alcuni artisti desiderano preservare la bellezza delle curve del corpo umano e catturarne i dettagli, con fotocamere digitali.

Com’è effettuato il nudo fotografico?
Una nozione che non dovrebbe mai mancare in un corso di fotografia è analizzare un nudo da ritrarre: o  l’intero corpo o solo una metà, in varie pose e in sedi differenti.

modella in nudo fotografico

Sarà poi  la creatività del fotografo a determinare se le immagini scattate siano pornografiche o meno, anche se in realtà non ci sono dei canoni precisi per stabilirlo, poiché la foto viene percepita secondo standard e considerazioni di carattere etico, variabili da persona a persona.

Un perfetto nudo fotografico dipende sostanzialmente da tre cose: fotocamera, modello e location.

1 Fotocamera
Oggi alle persone piace usare particolari macchine fotografiche digitali  o Reflex(SLR) poiché vantaggiose sotto tanti aspetti :

•    L’immagine può essere visualizzata sullo schermo LCD incorporato alla fotocamera
•    I costi della pellicola, sono sostituiti da un’unica spesa per le memorie esterne riutilizzabili e in grado di memorizzare migliaia d’immagini
•    Le fotografie possono essere facilmente condivise creandone copie sul computer o condividendo la memory card
•     Le foto possono essere modificate ,per cui trasformate con vari effetti: bianco e nero , effetto seppia ecc. Inoltre queste foto possono essere anche ritagliate

Per i fotografi alle prime armi, consiglio di utilizzare tradizionali macchine fotografiche digitali o reflex (SLR),poiché entrambi questi modelli, consentono di regolare le impostazioni per ottenere il giusto contrasto e colore.

Fattore ancora più importante, è che queste permettono di scattare da diverse prospettive e provare la cosiddetta tecnica dei “tentativi”,ossia poter scattare e subito controllare, decine di foto, senza doversi preoccupare, di come poi appariranno una volta sviluppate.

Scarlett-Johansson

2 Il modello
Il modello in questione dovrebbe essere una persona disponibile e conforme all’idea di essere nuda davanti alla fotocamera. Alcuni fotografi fanno ai loro modelli degli scatti in cui sono vestiti prima di metterli completamente a nudo di fronte all’obiettivo.

3 Location
Trovare la giusta location non è affatto difficile in questo tipo di fotografia, rispetto ai due punti precedenti. In realtà,tali servizi fotografici, possono verificarsi ovunque:in un parco, in spiaggia o in qualsiasi altro luogo in cui la luce naturale è abbastanza disponibile, da far emergere il tono naturale della pelle del modello.
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