fotocamere-reflex

Nella prima parte di questo manuale di fotografia riguardante i rudimenti d’uso di una fotocamera Reflex abbiamo analizzato due elementi fondamentali nella gestione della luce durante uno scatto: i tempi di posa e l’apertura del diaframma.

La qualità delle immagini ottenute con una macchina fotografica reflex non è comparabile con quella ottenuta con le altre fotocamere digitali. Questo non tanto per l’ampia possibilità di regolazioni manuali che danno libero sfogo alla nostra creatività, quanto per la dimensione del sensore, decisamente più grande e quindi in grado di raccogliere più dettagli rispetto al sensore delle altre digitali.

Utilizzare una Reflex digitale nel modo giusto non è cosa facile: seguire un corso di fotografia digitale, anche online, può essere la soluzione più adatta per riuscire a entrare in un’ottica quasi professionale. Oggi vedremo 3 parti fondamentali: Programmi di scatto, ISO, micromosso e bilanciamenti.

In questo secondo capitolo del nostro piccolo corso di fotografia digitale, l’obiettivo è la spiegazione di come possono essere applicati a livello pratico certi accorgimenti molto importanti per un uso della Reflex che vada al di là delle funzioni automatiche, in particolar modo i programmi di scatto e alle impostazioni basilari della fotocamera.

Fotografando, si impara

Per fotografare bene con una Reflex è necessario armarsi di coraggio, pazienza, e provare le diverse tecniche, testando tutti gli accorgimenti necessari alla riuscita di uno scatto se non perfetto, quasi.

programmi-di-scatto Reflex

1. I programmi di scatto

Il programma di scatto è la modalità pratica con cui la fotocamera consente di gestire le coppie tempo/diaframma.
Quasi tutte le  reflex sono dotate di almeno uno di questi programmi:

programmato (P),

con priorità di tempi (Tv),

con priorità di diaframmi (Av),

manuale (M). 

In modalità programmata, la fotocamera sceglie sia tempo sia diaframma, lasciando però al fotografo la possibilità di sovra o sotto-esporre e di cambiare la coppia tempo/diaframma impostata.

Quando premete a metà il pulsante di scatto si attiva l’esposimetro, che vi propone una coppia tempo/diaframma medio; ruotando la ghiera principale in un senso o nell’altro ci si sposta verso i due estremi della scala. É il programma di default, e si usa per le foto meno impegnative.

Con modalità priorità di tempi TV , sei tu ascegliere il tempo di posa per primo, e la macchina regolerà il diaframma di conseguenza…

É molto usata per concentrarsi sul movimento del soggetto, ma anche per evitare l’effetto tipico del mosso (in genere si evita usando tempi brevi) o metterlo in evidenza (utilizzo di tempi lunghi -vedi  “panning“).

Scala Diaframmi

Con la  priorità di diaframma, al contrario, il fotografo sceglie di modificare il diaframma e la macchina fotografica agisce sul tempo. Controllando l’apertura, e quindi determinare la profondità di campo, questa è la scelta più indicata quando l’area che risulterà a fuoco è fondamentale, ad esempio per ritratti e paesaggi.

Le Reflex si usano prettamente in modalità manuale, il fotografo sceglie manualmente sia tempo che diaframma, mentre il display della fotocamera ti da solo un’indicazione in linea di massima se sei in zona giusta o meno, e lo fa con un indicatore che si muove su una scala a zero centrale.

Il lato destro della scala diaframma/tempo, corrisponde alle sovraesposizioni (foto chiare, quindi troppo esposte). Alcuni esmpi se passate da 250 – f/4 a 125 – f/4 o da 250 – f/4 a 250 – f/2.8 equivale a sovra-esporre di 1 stop.
Viceversa per il lato sinistro della scala e per le sottoesposizioni,
cioè foto scure.

La modalità manuale  ha il pregio di consentire scatti molto sovra o sotto-esposti a seconda di come la si usa.

2. La sensibilità ISO
Partiamo da un aspetto estremamente importante nella fotografia, e ancora di più quando si parla di Reflex: la sensibilità ISO. Regolare i valori della sensibilità ISO serve a regolare la giusta quantità di luce da mandare sul sensore.

Alta sensibilità significa che sarà necessaria meno luce per ottenere la giusta esposizione. La sensibilità si misura in ISO, e i valori più comuni sono: 50, 100, 200, 400, 800, 1600, 3200 ISO. Passando da una sensibilità alla superiore, la luce necessaria si dimezza, il che equivale a dire che sarà necessario uno “stop” in meno.

ISO                      100       200      400       800     1600
Tempo              15         30        60       125       250
Diaframma        f/4         f/4        f/4        f/4         f/4

rumore dell’immagine a diversi iso

In realtà, all’aumentare della sensibilità aumenta anche il rumore fotografico presente nella foto, che ne peggiora purtroppo anche la qualità. In linea di massima, la sensibilità va quindi regolata sul valore minimo che garantisca di poter utilizzare il tempo di sicurezza.

3. Micromosso e tempo di sicurezza

Quando scattiamo soggetti come un paesaggio, esiste un tempo massimo chiamato “di sicurezza” che in teoria non è consigliabile superare senza l’aiuto di un cavalletto per via del nostro tremendo tremolio delle mani anche detto “micromosso”, che in fotografia produce un’effetto leggero di sfocatura.

Questo tempo di sicurezza dipende un pò  dalla “mano” del fotografo, ma anche dalla lunghezza focale. Se stiamo utlizzando un teleobbiettivo ad esempio, il problema del micromosso è ovviamente maggiore, perché scattando  un soggetto più lontano, il nostro tremolio delle mani sarà più evidenziato cercando il punto perfetto dove scattare.

Come regola generale, utilizzate un tempo massimo che è l’inverso della focale, ad esempio non più di 1/125 se si utilizza un 125 mm, ecc. É una regola un pò ferrea, ma può aiutarvi all’inizio.

4. Bracketing

Tra le funzioni avanzate disponibili sulle più moderne fotocamere Reflex c’è il bracketing, che può essere molto utile in caso di indecisione.
Sui tempi di esposizione, tema molto caldo quando si parla di fotografia, e che non sempre può essere gestito nell’immediato, o in un contesto in cui siano permessi errori. Detta anche “esposizione a forcella”, questa funzione, quando attivata, è in grado di scattare tre foto in rapidissima successione, una con esposizione consigliata standard, le altre due sovraesposte e sottoesposte a seconda dei valori impostati da chi ha avuto in mano la fotocamera.

Quando si può utilizzare questa funzione?
Sono diversi i contesti in cui può essere utile. Per esempio quando si fotografa un matrimonio, e si ha la necessità di catturare degli istanti unici e irripetibili, può essere agevole impostare l’esposizione a forcella, per essere sicuri di fermare in modo efficace l’essenza dell’evento.

É una  soluzione valida da utilizzare quando si è incerti della lettura esposimetrica o per la foto “importante” che non si può assolutamente sbagliare. In genere, le fotocamere attuali ammettono bracketing di ±2 stop con incrementi di 1/2 o 1/3 di stop. A seconda del programma impostato come abbiamo visto prima, la fotocamera modificherà il tempo se si adopera la priorità di diaframmi, oppure  il diaframma se si lavora viceversa in priorità di tempi.

Il nostro manuale di fotografia digitale prosegue con un altri suggerimenti, ovvero quello riguardante il bilanciamento del bianco o alla qualità di registrazione dell’immagine.

Ma ne parleremo nel prossimo post su come impostare un Reflex prima di scattare.

Il nostro corso di fotografia digitale finisce qui, e speriamo che vi sia stato anche solo minimamente utile per fare quel piccolo salto di qualità dall’uso della compatta a quello della Reflex.

Per il resto, se questi appunti vi sono sembrati interessanti, il consiglio è davvero di frequentare un corso di fotografia digitale base, che può essere  sia sul web, sia dal vivo.


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