apertura diaframma

Come avevo scritto in un mio vecchio post, che ti consiglio di leggere prima di questo (L’importanza della Luce: il triangolo dll’esposizione),  l’apertura è uno dei tre parametri che compongono il triangolo dell’esposizione.  Punto fondamentale per iniziare con un corso di fotografia.

In quel post, avevo scritto anche che l’apertura del diaframma indica la dimensione dell’apertura del diaframma, che si trova all’interno dell’obiettivo, nel momento in cui si scatta una foto.

Apertura-diaframma

Insieme al tempo di esposizione, l’apertura del diaframma determina la quantità di luce che viene fatta transitare attraverso l’obiettivo, che va quindi a impressionare la pellicola o i sensori.

Inoltre, maggiore è l’apertura del diaramma maggiore è la quantità di luce che entra. Nell’immagine qui vicino potete vedere una rappresentazione di come appare un diaframma a diverse aperture.

Ormai quasi tutte le fotocamere dispongono di un diaframma di ampiezza regolabile che è contenuto nell’obiettivo; la regolazione del diaframma si chiama apertura.

Quando si scatta, viene aperto il diaframma e aprendosi, lascia passare, in un dato tempo, (vedi articolo sui tempi di posa) una quantità di luce in base alle tue regolazioni verso il supporto sensibile; chiudendo il diaframma si riduce tale quantità di luce.

L’unità di misura del diaframma, che probabilmente avrai letto sugli obiettivi della tua macchina fotograficae è indicata con la lettera f o f/stop o aperture diaframmali o divisioni di diaframma o più semplicemente diaframmi.

Essa è seguita da un numero (oppure dalla f seguita dalla barra e da un numero). Possiamo avere ad esempio l’apertura pari a f2.8 oppure f11 oppure f32. La cosa fondamentale da tenere a mente è che a valori inferiori corrisponde un’apertura maggiore del diaframma.

La sequenza dei valori di numeri f è

f/1 f/1,4 f/2 f/2,8 f/4 f/5,6 f/8 f/11 f/16 f/22 f/32 f/45 f/64

Apertura Diaframma e profondità di campo

Un aspetto fondamentale  di una buona fotografia è come l’apertura influisce, sulla profondità di campo.

Ma perché è così importante eseguire una buona messa a fuoco e, soprattutto, una messa a fuoco manuale?

Perché essa interagisce con l’uso del giusto obiettivo di ripresa e  del preciso diaframma, per la creazione della “profondità di campo”.
A questo punto bisogna capire bene cos’è la “profondità di campo” 

Essa, il nome proviene dall’inglese Depth of Field (profondità di campo),  è la distanza davanti e dietro al soggetto messo a fuoco e che ci appare nitida. Per ogni impostazione dell’obiettivo, c’è un’unica distanza a cui gli oggetti appaiono nitidi;

la nitidezza diminuisce gradualmente in avanti (verso il fotografo) e dietro il soggetto messo a fuoco. Il “campo nitido” è quell’intervallo di distanze davanti e dietro al soggetto in cui la sfocatura è impercettibile o comunque tollerabile: essa è maggiore se questo intervallo è ampio e minore se è ridotto.

Più precisamente, vediamo come l’apertura influisce su uno strumento artistico fondamentale: la profondità di campo.

Nel paesaggio qui a fianco possiamo notare come la profondità di campo è molto elevata. Infatti tutti gli elementi della scena, dal primo piano fino allo sfondo sono perfettamente a fuoco.

Aprendo e chiudendo il diaframma noi ridurremo o amplieremo la profondità di campo raggiungendo il risultato creativo che ci siamo prefissi. In sintesi: se chiudiamo il diaframma avremo una profondità di campo più estesa, se lo apriamo lo sarà meno.

Profondità di campo estesa

Ora vediamo due foto effettuate con profondità di campo differente, mediante l’uso di un diverso valore di diaframma, pur lavorando con lo stesso obiettivo:

questa foto  è stata scattata con diaframma chiuso (f/32), creando una  profondità di campo estesa (il soggetto è perfettamente nitido e lo sfondo è leggibile anche se non  perfettamente).

 

In questa foto, invece, pur usando lo stesso obiettivo, è stato scelto un valore di diaframma aperto (f/5): la profondità di campo si è ridotta (il soggetto è  nitido, ma lo sfondo è  completamente sfuocato).

Profondità di campo ridotta

Secondo dell’uso che farete del Diaframma, ognuno dei due scatti rappresenta una propria interpretazione del soggetto.

 

Questo è  ottimo esercizio che si può fare per prendere la mano con l’apertura del diaframma. Cioè è selezionare sul tuo obiettivo il modo di scatto a priorità d’apertura (contrassegnato da una A) e provare a fotografare lo stesso soggetto, magari vicino a te, usando diverse aperture di diaframma e provando per ciascuna tutte possibili distanze tra te e il soggetto e tra il soggetto e lo sfondo.

Meglio ancora sarebbe se abbiamo a disposizione un obiettivo che ci permetta aperture piuttosto ampie, ovvero f/2 o 1,4 o maggiori.

Capire come funziona il diaframma in relazione ai tempi è una delle lezioni più importanti sulla fotografia. Nella mia esperienza sono state fondamentali quando sono passato al Manuale, quando ho deciso un giorno che avrei voluto più controllo creativo nei miei scatti. Spero lo sarà anche per te.

Se vuoi commentare e dirmi cosa ne pensi fallo pure qui sotto. A presto


10 commenti

Gabri · 19 Settembre 2012 alle 16:51

Sei davvero bravo, spieghi in maniera eccellente, un giorno spero di riuscire a frequentare un corso di fotografia 🙂

Sandra · 4 Luglio 2016 alle 09:06

Ciao Andrea, i tuoi consigli sono veramente indispensabili, io sono proprio una “principiante”, ma tu sei molto chiaro e mi stai aiutando. Ti ringrazio molto.

Franco · 24 Luglio 2016 alle 04:02

Assolutamente mi hai convinto, da oggi proverò con il manuale….. sei talmente chiaro nello spiegare i concetti che non ti si puo’ che dire bravo e seguire i tuoi consigli!!!

Alessandro · 27 Luglio 2016 alle 21:24

Ciao volevo un aiuto …come si. Fotografa nei musei con il problema delle teche e poca luce grazie

Salvatore Iacobello · 14 Ottobre 2016 alle 12:10

Come ho specificato nella sezione “Tempo d’esposizione”, il diaframma nelle DSLR è sempre “a tutta apertura”, quindi:

… Quando si scatta, SI CHIUDE (e non apre) il diaframma e CHIUDENDOSI (e non aprendosi), lascia passare, in un dato tempo, (vedi articolo sui tempi di posa) una quantità di luce in base alle tue regolazioni verso il supporto sensibile; chiudendo il diaframma si riduce tale quantità di luce…

Giusto per precisare e mi scusi se mi sono permesso.

Cordiali saluti

Dina · 22 Novembre 2017 alle 09:19

Solo chi ama quello che fa con competenza riesce a fare apprendere chi segue.Salgado dice che la fotografia è un Respiro che cattura l’immagine è l’emozione….

Bona Mariarosa · 10 Gennaio 2018 alle 18:48

Io sto usando il manuale da parecchio, ma vedo che ho ancora tanto da imparare, io ho una Bridge della Canon e vorrei acquistare una reflex, grazie per i tuoi preziosi consigli!

Antonietta · 1 Febbraio 2018 alle 08:59

Grazie Andrea è tt chiaro. Tra l’altro la profondità di campo è uno degli elementi che faccio più fatica a capire e mettere in pratica, nonostante non sia così complicato .
Grazie buona luce

ivan · 3 Febbraio 2018 alle 23:19

grazie sempre molto interessante

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